Per San Marino sarà un periodo natalizio di sostanziale lockdown

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10 Dicembre 2020

Alla luce del comunicato emesso dalle Segreteria di Stato competenti a seguito del confronto con i prefetti italiani del circondario è chiaro ormai che i flussi turistici verso San Marino nel periodo Natalizio di maggior affluenza, e cioè dal 21 dicembre al 6 gennaio, verranno inibiti a causa di provvedimenti di restrizione della mobilità delle persone sul territorio italiano. Accertato che tale decisione sia stata presa dall’Italia da condivisibili ragioni di sicurezza nazionale riguardo alla salute pubblica, essa si sostanzia inevitabilmente in un danno, non solo del sistema economico italiano ma anche di quello sammarinese. In particolare, il sistema ricettivo sammarinese in primis e poi dalla filiera turistica tutta subiranno ingenti danni.

 

Come si può facilmente immaginare molti operatori si troveranno a dover scegliere se tenere aperta la propria attività o chiuderla non avendo alcuna convenienza economica, ma bensì dovendo sostenere i costi senza poter ottenere alcun ricavo; questa circostanza è certamente quella in cui si troveranno hotel ed alberghi stante l’assoluta impossibilità per chiunque di raggiungere il nostro territorio. Gli operatori economici si sarebbero aspettati un accordo che permettesse almeno ai residenti nelle regioni limitrofe di poter raggiungere il nostro Paese, senza limitazioni, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio trovando una equiparazione alle Regioni limitrofe. 

 

Un periodo natalizio di sostanziale lockdown (totale se si prendono in considerazione esclusivamente le attività ricettive) aggraverebbe enormemente il già pesante danno economico subito dagli operatori del territorio nel corso dell’anno a causa della Pandemia da COVID-19. In tale circostanza le strutture ricettive si troveranno, come detto, ad aver difficoltà nell’apertura delle stesse ed in una situazione di ulteriore criticità stante il divieto di ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni per quelle attività che “sospenda l’attività ordinaria o, se trattasi di società di capitali, la richieda per l’intero orario di lavoro di tutti i dipendenti” (art. 7 comma 1 DL n° 206). 

 

Questa comunicazione non vuole essere una richiesta di sostegno economico diretto bensì una richiesta di far valere un peso diplomatico con la vicina Italia con la quale, anche stante le recenti dimostrazioni, lo Stato di San Marino ha ottimi rapporti.
USOT ed OSLA chiedono, quindi, alle Istituzioni di trovare un accordo con l’Italia migliorativo rispetto all’attuale che identifichi una sostanziale equiparazione al trattamento della Regione Emilia Romagna e quindi una piena libertà di movimento, mantenendo certamente il divieto di spostamento nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio.

Le Associazioni chiedono, inoltre, una risposta immediata alle misure che da tempo gli operatori economici attendono, specie per le aziende che maggiormente hanno sofferto e che dopo tale ulteriore “lockdown”, ormai inevitabile, saranno costrette a chiudere le proprie attività per ragioni oggettive; è facilmente riscontrabile l’estrema difficoltà in cui si trovano le nostre aziende, specie quelle del settore dell’ospitalità che dovranno confrontarsi con un periodo natalizio di sostanziale chiusura, e perciò le Associazioni auspicano che tutte le proposte fino ad ora inviate non rimangano ulteriormente inascoltate. 

 

 

Il Presidente OSLA                            Il Presidente USOT

  Monica Bollini                                   Luigi Sartini             

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